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Nel 2002, dopo un lungo periodo di "2 piedi" e "n ruote" (quelle dell'autobus!), finalmente mi decido e, messe mani al portafogli, "investo" in quello che sarà il mio primo motociclo *di proprietà*! La scelta, per questioni di praticità ed estetica (nonchè economiche), ricade sul Piaggio X9 200. Cilindrata atipica, evoluzione del generoso 180cc già dell'Amalfi, questo modello ebbe vita veramente breve, dato che Piaggio nemmeno 6 mesi dopo lanciò la serie Evolution. Ma all'epoca non potevo saperlo. Lo presi nero lucido.
Mi ricordo ancora quando tutto felice lo ritirai dal concessionario e quando per poco non mi ammazzai, percorse appena qualche centinaia di metri, nel tentativo di schiacciare un'improbabile frizione, non abituato ai mezzi monomarcia :)
Spinto dal poderoso motore LEADER (Low Emission ADvanced Engine Range) da 198cc 4 tempi 4 valvole, "forte" di ben 21 CV @ 8500 giri e di una coppia massima di 17,5 Nm @ 6500 giri, Cavallino mi ho accompagnato in ogni mio spostamento quotidiano senza mai lamentarsi e in ogni viaggio senza mai dare segni di cedimento.
Scelsi l'X9, come ho detto, per questioni di praticità ed estetica (mi piaceva). Il fattore economico ha avuto la sua importanza, ma non avrei comunque acquistato un mezzo che non ritenessi valido esclusivamente perchè economico. Dopo l'acquisto ho letto in giro di gente che aveva un mucchio di problemi con questo scooter... io fortunatamente non ne ho mai avuti! L'unico inconveniente è stata la rottura della pompa della benzina, che ho sostituito da me ad un prezzo che ora non ricordo ma che era comunque abbastanza contenuto.
Il motore, sebbene di ridotta cilindrata, non ha molto da invidiare ai quarto di litro se non un po' di coppia. Diversamente da altri motori il LEADER si è rivelato molto parsimonioso in quanto a consumo di carburante (poi certo, dipende da come vai), sono riuscito a fare anche più di 30 km con un litro e comunque mai sotto i 25. L'impianto frenante è al top della sua categoria, due dischi all'anteriore e pinze brembo serie oro. La ciclistica è forse l'unica cosa che poteva essere migliorata, comunque adeguata. Quindi più pregi che difetti.
La solita storia dei tagliandi, che tende a trasformarsi in truffa a causa di operatori "poco onesti" che credono che il cliente non sappia nulla di meccanica e quindi puo' essere tranquillamente preso per il c**o. Come tutti gli scooter e la maggior parte delle moto è previsto il primo tagliando a 1.000 km e i successivi ogni 6.000, con l'aggravante, esclusiva Piaggio, del "minitagliando", ovvero un controllo *obbligatorio* del livello dell'olio motore in mezzo ai tagliandi ufficiali, ogni 3.000 km, che non dovrebbe costare NULLA ma al quale ti sfilano sempre qualcosa.
Non ho tenuto una storia precisa dei tagliandi di Cavallino ma alcuni eventi occorsi sono rimasti scolpiti nella mia mente.
- al tagliando dei 1.000 km faccio presente che la frizione slitta e fa rumori strani. Mi viene risposto che è normale. Al tagliando dei 3.000 su mia insistenza, dato che il mezzo era diventato ingovernabile in partenza, viene cambiata in garanzia la frizione. Questa frizione durerà per tutti i successivi km senza il minimo strappo, alla faccia della "normalità". - al tagliando dei 9.000 km (tagliandino), nonostante avessi ESPLICITAMENTE chiesto che non venisse fatto alcunchè all'infuori di quanto previsto dal piano tagliandi (quindi niente che non fosse controllo ed EVENTUALE rabbocco d'olio) mi viene presentata una fattura in cui compariva CAMBIO CANDELA e CAMBIO PASTICCHE dei freni per la cifra di 200 euro. Mi innervorisco alquanto lamentando il comportamento a mio avviso poco onesto ma non ottengo nulla se non scortesia. Tra l'altro mi viene risposto che ai 9.000 km è prevista la sostituzione della candela, e la linea non cambia neppure quando gli sbatto in faccia il libretto di manutenzione dove c'è scritto che il controllo ed EVENTUALE sostituzione deve avvenire ai 12.000 km. Tra le altre cose la candela aveva si e no 1.000 km di vita, avendola sostituita io cercando di risolvere problemi che si scoprirono poi essere dovuti alla pompa della benzina. - Al tagliando dei 24.000 km mi risostituiscono PASTICCHE (nonostante non fossero ancora a metà!) e mi fanno una serie di lavori per complessivi 254 euro. Da allora lo scooter emette uno strano e sinistro rumore dalla trasmissione (che i meccanici NON sentono MAI!) che mi dovrò tenere. Quando faccio presente, al successivo tagliando, che dopo 254 euro + 30 ho sempre questo problema di cui mi lamento (e che prima del tagliando non c'era!) ottengo che il titolare del concessionario (un altro) SI OFFENDE (LUI!!!) e quindi sono costretto nuovamente a cambiare tagliandista.
Sono ancora alla ricerca di un tagliandista "onesto" o quantomeno "meno ladro"...
"Mi dispiace, ma proprio non ti ho visto!", queste sono state le prime e forse uniche parole pronunciate dalla ragazza che mi ha investito in una normale sera di novembre. Considerando che la motivazione è abbastanza utilizzata in caso di incidente macchina-moto ne ho dedotto che noi, utilizzatori di 2 ruote, siamo *invisibili* il più delle volte all'automobilista tipico.
Era il 3 novembre 2003 e stavo tornando a casa. Mi accompagnava nel viaggio un mio collega di lavoro che abita nella mia stessa zona e con il quale facevamo il viaggio per l'ufficio insieme. Stavamo percorrendo il "tronchetto A24", la penetrazione urbana dell'autostrada che da Roma va a L'Aquila, e stranamente quella sera non c'era traffico, tant'è che si viaggiava tranquillamente a 120 all'ora.
Stavo sulla normale corsia di marcia e su quella di sorpasso c'era una macchina che procedeva alla nostra stessa andatura. Noto una macchina che sopraggiunge dietro e che le lampeggia come per dire "vai piano, togliti dalle p***e!" e questa che fa? rientra velocemente sulla normale corsia di marcia, noncurante della mia presenza e del fatto che la corsia è troppo piccola per contenere tutti e due. Mi accorgo di quello che sta succedendo ma non posso fare nulla per evitarlo, considerando la velocità della manovra e il fatto (colpa mia) che, sebbene occupo la corsia di marcia normale, mi trovo un po' troppo vicino a quella di sorpasso.
La fiancata posteriore destra urta la parte anteriore sinistra del mio scooter, spostandolo a destra e simultaneamente alzando la ruota anteriore. Non c'è più controllo, più niente che io possa fare. Lo scooter scivola, io cado sull'asfalto e comincio a rotolare più e più volte... quando mi fermo mi trovo in corsia di emergenza, vicino allo scooter. Alzo lo scooter (non so perchè, anche quando sono scivolato altre volte la prima cosa che faccio, qualsiasi danno fisico possa avere, è alzare il mezzo), poi mi dirigo dal mio collega, che è in piedi, per accertarmi delle sue condizioni. Cammino, mi brucia un po' la spalla ma mi sembra che sia tutto ok. Il mio collega non ha più una scarpa è un po' acciaccato ma complessivamente sembra stare bene. Si ferma la tizia che mi ha investito e quasi istantamente arriva la polizia stradale e l'ambulanza.
Tutto sommato nella sfortuna dell'incidente abbiamo avuto la fortuna di rotolare in corsia di emergenza e di non esserci fatti molto male, considerando la velocità (120 km/h) e il fatto che ci si spacca per molto meno. Me la cavo con 10 gg di prognosi al pronto soccorso, un punto di sutura al gomito, una bella ferita alla spalla e una caviglia gonfia... più escoriazioni varie e contusioni varie, ovvio. Il danno alla scooter verrà quantificato in 1.800 euro. L'assicurazione dopo non prima di un anno e mezzo, liquiderà completamente il danno dello scooter e riconoscerà a me e il mio collega 2.300 euro ognuno.
Da quel giorno cerco di prevenire sempre i comportamenti altrui, consapevole del fatto che siamo invisibili...
Chi ha detto che lo scooter è fatto solamente per la città? Falso, anche perchè le crescenti cilindrate lo rendono sempre più adatto alle uscite fuori porta. Di uscite e di viaggi Cavallino ne ha fatti molti e sarebbe noioso ed inutile elencarli qui tutti. Mi limiterò a quello più importante, la tratta Roma-Imperia
Decido di fare tutte strade extraurbane, sia perchè Cavallino si sarebbe affaticato tenendo medie autostradali a lungo termine sia perchè andare in moto in autostrada è solitamente di una noia mortale. Partenza da casa mia (Tivoli Terme), arrivo ad Imperia con tappe intermedie, nell'ordine, Tolfa, Civitavecchia, Grosseto, Livorno, La Spezia, Genova e Savona, per complessivi 600 e passa km.
Sono ligure, conoscevo già la strada quindi, ma ho comunque voluto affidare l'onere della navigazione al fido Mio 168 per vedere se mi consigliava strade alternative e panoramiche. Partenza alle 8 del mattino. Il navigatore mi porta nel caos del traffico cittadino (grrr!) e prima che riesca a prendere la Cassia direzione Tolfa si fanno le 9 passate. Lasciata Roma alle spalle posso finalmente godermi le divertenti strade che portano alla località meta dei motociclisti laziali. Passo Tolfa e mi avvio a Civitavecchia da dove prendo la Nuova Aurelia che mi porterà fino a Livorno. La parte più noisa del viaggio è stata proprio questa, costretto ad andature tranquille per non affaticare troppo il mezzo
Da Livorno fino a La Spezia l'Aurelia torna una normale strada extraurbana. Giunto in prossimità del capoluogo ligure decido di "tagliare" per la strada che porta al passo della Cisa (non arrivandoci però!), in modo da passare a Ceparana di Bolano, luogo dove ho vissuto i miei primi 9 anni di vita e al quale sono legati parte dei miei ricordi. Mi fermo vicino a quella che fu la mia casa e commemoro l'evento scattando un paio di foto.
Una signora anziana mi guarda con eccessiva diffidenza, quindi decido di non rimanere eccessivamente e di avviarmi per il Passo del Bracco, dove farò anche pausa-ristoro.
Che dire del Passo del Bracco? qualunque motociclista dovrebbe andarci! Strada perfetta, belle curve, stupendo paesaggio.
Passato il Sestri Levante, ai piedi del Bracco, comincia il panorama sul mare tipico del levante ligure. Arrivo e attraverso Genova. Una città caotica, il cui traffico non è troppo dissimile da quello della capitale... considerando poi che la città si estende per buona parte lungo la costa potete capire perchè l'attraversamento non sia stato velocissimo.
Lasciata anche Genova alle spalle rimane il tratto penso più bello da un punto di vista paesaggistico, con l'aurelia che quasi sta sul mare.
Arrivo a destinazione a sera inoltrata, stanco, ma felice dell'aventura conclusa positivamente :)
Dopo quasi due anni, per via del pesante utilizzo (il viaggio sopra descritto non è un caso isolato), decido di passare ad una cilindrata maggiore restando comunque fedele alla collaudata formula X9. La scelta ricade sul fratello maggiore X9 500 Evolution ABS e Cavallino partecipa alla transazione venendo stimato 2.350 euro. Ricordo con molta tristezza l'ultimo viaggio, si e no 1 km, da via dello scalo prenestino, dove lavoro, al concessionario. Che tristezza quando l'ho messo per l'ultima volta sul cavalletto consapevole che lo stavo abbandonando al suo destino...:(
Aveva quasi 2 anni e 35.000 km.
Mi sembrava giusto ricordarlo adeguatamente. Ciao Cavallino!